Contestare la Bolletta al Fornitore: la Guida Completa
Contattaci GRATIS e scopri come risparmiare fino a 250€ in bolletta!
Servizio Gratuito: dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 20:00 ed il Sabato dalle 9:00 alle 17:00
Più di 1 Milione di clienti si rivolgono a noi! Affidati al nostro servizio semplice, veloce e GRATUITO! ✅ Che aspetti?
Annuncio: Servizio Gratuito. 4,8/5 su Trustpilot ⭐⭐⭐⭐⭐
Contattaci GRATIS e scopri come risparmiare fino a 250€ in bolletta!
Servizio Gratuito: dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 20:00 ed il Sabato dalle 9:00 alle 17:00
Più di 1 Milione di clienti si rivolgono a noi! Affidati al nostro servizio semplice, veloce e GRATUITO! ✅ Che aspetti?
Annuncio: Servizio Gratuito. 4,8/5 su Trustpilot ⭐⭐⭐⭐⭐
Hai ricevuto una fattura di energia elettrica o gas che risulta essere troppo elevata se paragonata ai tuoi reali consumi? Allora devi sapere che puoi procedere a contestare la bolletta, inviando un reclamo scritto al tuo fornitore.
In questo articolo ti spiegheremo, per prima cosa, quali possono essere i motivi della contestazione, a chi rivolgersi per farla e se è il caso o meno di farsi assistere da un legale. Inoltre ti illustreremo come fare e quali dati devi inserire in una lettera di reclamo al provider. Infine ti informeremo su quali sono i tuoi diritti, ossia in quanto tempo dovresti ricevere una risposta e quali sono gli indennizzi previsti in caso di mancata risposta.
Contestare Bolletta Luce o Gas: cosa fare e quali possono essere i motivi?
I motivi per contestare la bolletta possono essere molteplici, ma in generale possiamo affermare che i principali sono tre:
- fattura troppo salata: può capitare che ti venga recapitata una bolletta con un totale troppo elevato a causa di una lettura errata da parte del provider oppure della mancata registrazione della tua autolettura. Questo può succedere soprattutto dopo operazioni di subentro o di voltura;
- servizi aggiuntivi: un altro motivo per inviare un reclamo al proprio fornitore può essere l’addebito in fattura di servizi extra che non hai richiesto o non hai utilizzato e ti sono stati erroneamente addebitati;
- voci vaghe: a volte le diciture utilizzate dai fornitori per spiegare le varie voci della fattura sono vaghe o imprecise, per cui la contestazione della bolletta diventa più che altro una richiesta di chiarimenti.
Se ti trovi ina di queste tre situazioni puoi procedere con la redazione e l’invio di una lettera formale di reclamo per chiedere chiarimenti ed esplicitare la tua posizione.
Ho bisogno di un avvocato per contestare una bolletta?
A questo punto potresti chiederti se c’è bisogno di un avvocato per contestare una bolletta e la risposta è no. Prendiamo ad esempio il primo caso, quello della fattura con importi troppo elevati. Il consiglio è di procedere come segue:
- per prima cosa contatta il servizio clienti, telefonando al numero verde del tuo fornitore, parla con un operatore e spiega il problema per ricevere assistenza e cercare di chiarire l’equivoco;
- se la tua richiesta di chiarimenti per via telefonica non ha avuto esito positivo, ti suggeriamo di procedere con l’invio della lettera di reclamo con le modalità previste dal tuo fornitore;
- dopo l’invio del modulo di contestazione potresti avere delle controversie con l’operatore e perciò potresti decidere di farti affiancare da un mediatore, chiedendo aiuto allo Sportello dei Consumatori di ARERA, l’Autorità in materia di energia;
- nel caso in cui né la lettera di reclamo né la mediazione di ARERA abbiano avuto successo, puoi decidere di impugnare la fattura della tua utenza di fronte a un giudice e farti assistere da un avvocato.
Chi contattare per contestare una bolletta luce e gas?
Qualunque sia la ragione, per contestare una bolletta luce e gas ti suggeriamo di contattare il tuo fornitore nel modo seguente:
- chiama il servizio clienti: la prima operazione da eseguire quando ricevi una fattura con un importo troppo elevato è telefonare al numero verde Eni Plenitude o del tuo fornitore. In questo modo avrai la possibilità di parlare con un operatore, spiegare il problema e cercare di risolvere l’equivoco;
- scrivi una lettera di reclamo: nel caso in cui, dopo il dialogo con l’operatore, non fossi ancora riuscito a risolvere il tuo problema ti suggeriamo di informarti su come scrivere una lettera di reclamo formale al tuo provider. Nel documento dovrai spiegare nel dettaglio qual è il motivo della contestazione e richiederne l’immediata risoluzione. Dovrai anche leggere sul sito del fornitore quali sono i dati da inserire all’interno della missiva;
- invia la contestazione: all’interno del portale del tuo provider, nella sezione contatti, troverai gli indirizzi a cui spedire la tua lettera.
Reclamo per contestare Bolletta: come scriverlo e a chi mandarlo?
Se hai già contattato l’assistenza clienti ma non hai risolto il tuo problema dovrai scrivere un reclamo per contestare bolletta tenendo conto di poche semplici regole su come scriverlo. I suggerimenti sono:
- inserisci nel documento tutti i riferimenti per far capire al fornitore, non importa che sia Engie, Enel o qualsiasi altro, di quale fornitura si tratta;
- descrivi con linguaggio chiaro e semplice il motivo della tua contestazione alla bolletta;
- se il provider ti ha inviato un sollecito per una o più bollette non pagate che tu hai già provveduto a saldare, allega la ricevuta di pagamento.
Una volta redatto il documento, dovrai informarti su quali sono gli esatti indirizzi del tuo fornitore per l’invi di questo tipo di corrispondenza. Di solito i canali sono:
- posta elettronica normale o PEC;
- posta tradizionale, tramite raccomandata;
- fax. Non tutti i fornitori dispongono di un numero di fax dedicato a questo servizio, ma potrai trovarlo ad esempio fra i contatti Enel;
- alcuni provider permettono l’invio di reclami e segnalazioni tramite l’area personale sul sito, ad esempio l’area clienti Enel.
Quali Dati della Fornitura inserire nella lettera di Reclamo
Qualunque sia la modalità di trasmissione che tu abbia scelto, l’importante è inserire nella lettera di reclamo i dati necessari, ovvero:
- riferimenti della bolletta contestata: numero della fattura e data di emissione;
- dati anagrafici dell’intestatario della fornitura;
- codice cliente che ti è stato assegnato nel momento della sottoscrizione del tuo contratto Wekiwi o di qualsiasi altro provider;
- indirizzo della fornitura;
- codice del contatore: POD per l’energia elettrica e PDR per il gas. Si tratta di codici alfanumerici di 15 cifre che identificano in modo univoco il tuo contatore. Li puoi trovare su una vecchia bolletta oppure direttamente sul contatore.
Quanto tempo per ricevere risposta dal fornitore?
Dopo aver inviato il reclamo potresti chiederti quanto tempo ci vuole per ricevere risposta dal fornitore. La risposta è semplice: il provider ha un termine massimo di 40 giorni dalla data di ricezione per rispondere alla lettera.
Come potrai intuire, la contestazione può avere due esiti:
- positivo: il fornitore accoglie la tua richiesta e la somma erroneamente addebitata ti viene stornata o restituita;
- negativo: se dopo esserti rivolto ai contatti Edison o qualsiasi sia il tuo provider, le tue richieste sono state rigettate e tu sei convinto di avere ragione puoi decidere di proseguire richiedendo il Servizio di Conciliazione di ARERA.
Indennizzo per risposta tardiva del fornitore
Qualsiasi sia l’esito della contestazione, ricevere una risposta entro 40 giorni è un tuo diritto e se il provider è inadempiente riceverai un indennizzo per risposta tardiva del fornitore. Tale somma è pari a:
- 20 € per un ritardo di 60 giorni;
- 40 € per ritardi fino a 210 giorni.
Procedura di Conciliazione: come avviarla dopo una contestazione
Se non sei soddisfatto della risposta del tuo fornitore puoi decidere di avviare la procedura di Conciliazione che ARERA mette a disposizione dei consumatori. Tale pratica può essere avviata:
- dopo la risposta negativa da parte del provider alla tua lettera di reclamo oppure trascorsi 40 giorni senza risposta;
- in modo totalmente gratuito;
- registrandosi al portale del Servizio di Conciliazione di ARERA.
La procedura si svolgerà online e consiste in incontri fra le parti in causa al fine di trovare un accordo per risolvere il problema in questione. Potrai decidere di farti rappresentare da un delegato o da un Associazione di categoria per far valere le tue ragioni nell’arco dei 90 giorni di durata della pratica.
Come contestare Bolletta facendo causa al fornitore
Se neanche la conciliazione è servita, puoi ancora decidere di contestare bolletta facendo causa al fornitore e comparendo di fronte a un giudice di pace. A questo punto ti chiederai se è necessario rivolgersi a un avvocato e la risposta è: dipende. Infatti:
- per bollette di importo inferiore ai 500 € è consentita la difesa personale;
- per fatture di valore superiore a 500 € e compreso nei 2.500 € sarà necessario rivolgersi a un avvocato per comparire dinnanzi al giudice di pace. Ti segnaliamo che tale soluzione potrebbe comportare costi processuali che, in alcuni casi, potrebbero superare addirittura il valore della bolletta.
Per concludere, se dopo aver compilato la lettera di reclamo per contestare la bolletta hai ricevuto risposta negativa, ti ricordiamo che puoi rivolgerti al Servizio di Conciliazione. Visitando questa pagina potrai visualizzare tutte le Domande Frequenti che gli utenti si pongono su questo servizio gratuito di ARERA e informarti su come attivarlo. Inoltre, dal sito dell’Autorità sarai in grado di accedere allo Sportello del Consumatore, per farti assistere durante le controversie con il fornitore.